L’informazione di Blackout

Pagina:497

Sabato 25 Febbraio 2012 ore 13.00 Bussoleno (TO) grande manifestazione: NO TAV; da Bussoleno a Susa per rivendicare il NO a quest’opera inutile. IL NO TAV NON SI ARRESTA! Ore 12.40, ascolta il primo intervento da Bussoleno: [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/1o_intervento_25feb_notav.mp3|titles=1o_intervento_25feb_notav] Ore 13.20, il corteo è partito “accidentalmente” causa l’enorme presenza di gente, due chiacchiere sull’incontro avvenuto nella […]

La Cassazione ha annullato con rinvio, affinché si tenga un nuovo processo innanzi alla corte d’assise d’appello di Milano, le condanne – alcune superano i 14 anni di reclusione – a 12 imputati accusati di aderire alle Nuove Brigate Rosse e di avere nel mirino il giuslavorista Pietro Ichino.. Nel frattempo però gli imputati detenuti […]

Il recente caso dell’anziana gravemente malata abbandona in una barella ha fatto scandalo. Ma quello della sanità italiana è un vaso di Pandora sempre aperto a spandere i propri mali.
Mali tutti evitabili, perché nel nostro paese la gente sta male e muore per mancanza di investimenti nella prevenzione, perché la “medicina del territorio” è solo una bella espressione su un pezzo di carta. In questi giorni i medici dei pronto soccorso di tutti gli ospedali di Torino hanno inviato una lettera al presidente della Regione Piemonte Cota, per sollecitare interventi di fronte ad una situazione ormai insostenibile. La carenza di posti letto, i pazienti, anche gravi, parcheggiati nei corridoi non sono l’eccezione ma la regola in una Regione dove si chiudono i piccoli ospedali, dove sempre più la salute è un lusso.
Non va meglio al sud, dove la situazione è da sempre strutturalmente peggiore che nel settentrione.

Ne abbiamo parlato con Ennio Carbone, medico oncologo, ricercatore all’Università di Catanzaro.

Ascolta l’intervista:

Di seguito alcuni dati sulle conseguenze delle vistose riduzioni di spesa attuate dai governi succedutisi negli ultimi anni.
Quarantacinquemila posti letto tagliati in 10 anni, soprattutto nelle strutture pubbliche. Attese nei pronto soccorso anche di 12 ore. Carenza cronica di personale e difficoltà a essere trasferiti in un vero posto letto se si rende necessario il ricovero. E, più in generale, un incremento del ricorso alle strutture private accreditate in 12 regioni su 20. La riforma della sanità finora ha portato principalmente tagli di posti e piani di rientro, lasciando sulla carta la cosiddetta “medicina del territorio” che dovrebbe fungere da collegamento tra ospedale e cittadino, assicurando cure e assistenza per tutte le 24 ore soprattutto a chi soffre di patologie non acute.

La rete ospedaliera italiana è vicina al collasso in molte zone del Paese, soprattutto in grandi città come Roma, Napoli o Torino, dove la riduzione dei letti in corsia, la chiusura dei piccoli ospedali e la mancanza di strutture di riferimento sul territorio sta portando all’intasamento dei Pronto Soccorso, con il moltiplicarsi di situazioni limite come quelle del San Camillo o del il Policlinico Umberto I di Roma, finiti nelle cronache delle ultime settimane.
45mila posti letto in meno: tanto è stato tagliato tra il 2000 e il 2009, il 15,1% del totale. Si è passati dal rapporto di 5,1 posti letto ogni mille abitanti di 12 anni fa al 4,2.
Un dato che ci pone sotto la media europea, che è di 5,5 per mille. I tagli maggiori si sono avuti in Sardegna (-22,6%), Friuli Venezia Giulia (-21%), Puglia (-20,2%) e Lazio (-18,8%). Quelli più modesti invece in Campania e Abruzzo (che, come quasi tutto il Sud, partivano da una realtà ospedaliera già sottodimensionata rispetto al centro-nord), mentre le uniche regioni che hanno evitato i tagli sono Molise e Valle d’Aosta, che hanno visto addirittura un incremento di circa il 9% dei posti letto ospedalieri.

Triplo dei tagli nel settore pubblico: a risentire maggiormente del calo di posti letto è stato il settore pubblico, dove in media, a livello nazionale, il ridimensionamento è stato del 17,2%, cioè più di tre volte di quanto tagliato nel privato, dove le riduzioni hanno riguardato solo il 5,3% dei letti delle case di cura private accreditate. Tuttavia, analizzando solo il dato del privato per singola regione si scopre che appena otto regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Calabria e Sardegna) hanno ridotto i posti letto nel privato, mentre tutte le altre realtà locali hanno incrementato il ricorso al privato accreditato con picchi di oltre il 50% in Liguria, Abruzzo, Molise, Basilicata. Numeri che hanno fatto spostare di ben due punti la bilancia del rapporto tra posti letto pubblici (dall’82,8% del 2000 al 80,8% del 2009) e posti letto nel privato accreditato (dal 17,2% del 2000 al 19,2% del 2009), a tutto vantaggio di quest’ultimo.

Dall’Italia alla Spagna è in corso un duro attacco contro alle tutele dei lavoratori. La riforma del diritto del lavoro, presentata di recente dal governo spagnolo, è il primo atto del conservatore Mariano Rajoy, esponente del PPE, che in campagna elettorale aveva dichiarato che non avrebbe toccato i lavoratori. Le misure approvate il 10 febbraio […]

Uno dei risvolti meno noti del Decreto legge n. 107 del 12 luglio voluto dal governo – ma votato anche da larga parte della cosiddetta opposizione – sul rifinanziamento delle missioni militari all’estero riguardava l’imbarco di militari e contractor sulle navi italiane per fronteggiare il crescente rischio pirateria (nei primi tre mesi del 2011 è stato toccato il record di 142 attacchi in tutto il mondo).
Secondo quanto previsto dall’articolo 5 – intitolato “Ulteriori misure di contrasto alla pirateria” – il Ministero della Difesa è autorizzato a ”stipulare con l’armatoria privata italiana convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana”. Il distaccamento dei militari, o in alternativa di servizi di vigilanza privata, è ”a richiesta e con oneri a carico degli armatori”.
In questo modo, sulle navi commerciali italiane è divenuta possibile la presenza di Nuclei militari di protezione (Nmp) della Marina, comprendenti anche personale di altre forze armate. Quest’ultima misura a tutela della “sicurezza” in mare, risponde soprattutto alle interessate sollecitazioni del padronato navale (Confederazione Italiana Armatori) costretto a pagare quote sempre più alte alle compagnie assicurative o onerosi riscatti ai pirati e ai loro intermediari (anche europei); sollecitazioni mascherate da preoccupazioni per la difesa dell’interesse nazionale o della vita dei marittimi italiani (esclusi, beninteso, i lavoratori in servizio su navi straniere).
A riguardo persino gli esperti militari hanno più volte esternato la loro contrarietà alla militarizzazione del naviglio civile, come ai tempi dei “bastimenti armati” durante la Seconda guerra mondiale, che al contrario metterebbe ancora più a repentaglio la sicurezza degli equipaggi (basti pensare alle conseguenze, su una petroliera, di una sparatoria tra pirati e il corpo armato di bordo).
Contrario all’impiego di guardie armate sui mercantili si era pronunciato pure l’ammiraglio Paolo La Rosa perché porterebbe ad una «escalation di violenza senza controllo» (Il Secolo XIX, 30.4.2009), oltre ad essere in contrasto con il diritto internazionale come affermato dall’ammiraglio Cristiano Bettini per il quale “l’unica vera terapia è quella di andare alla radice del problema, cioè alla povertà dei paesi costieri da cui partono gli attacchi” (La Nazione, 22.2.2010), tanto che lo stesso Ministro della Difesa La Russa aveva espresso la preferenza per l’arruolamento di guardie dipendenti dalle agenzie private.
Peraltro la marina militare risulta già da anni impegnata in una serie di misure “antipirateria” (sovente equiparate a quelle “antiterrorismo”) a protezione della marina mercantile, attraverso la scorta delle rotte più esposte, ma soprattutto con strumenti di controllo e prevenzione quali il Virtual Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) con sede nella vicinanze di Roma, ossia un sistema di sorveglianza satellitare dei mari collegato con una ventina di marine di altri Stati.
Gli armatori preferiscono ingaggiare delle guardie private sia italiane – come la Security Consulting Group – che soprattutto straniere in virtù del loro minor costo che per la maggiore dipendenza (inversamente proporzionale all’affidabilità professionale) alle direttive di chi paga. Ed è interessante notare che proprio nelle aree più battute dalla pirateria (a partire dalle acque della Somalia dove si registra il 92% dei sequestri a livello mondiale) stanno proliferando le società di sicurezza private con personale composto da ex militari.

Gli esiti infausti di provvedimenti del genere erano purtroppo prevedibili: infatti, il 15 febbraio è arrivato l’incidente: fucilieri del battaglione S. Marco imbarcati sulla petroliera Enrica Lexie, in navigazione al largo delle coste indiane, hanno mitragliato un peschereccio (si parla di 50/60 colpi), scambiato per un’imbarcazione dei pirati, uccidendo due inermi pescatori indiani.
Abbiamo raggiunto al telefono Marco Rossi, il primo ad occuparsi di questo caso dalle colonne del settimanale anarchico Umanità Nova.

Terzo giorno di assedio dei collettivi studenteschi e dei sindacati di base alla Regione Campania. Domani un corteo attraverserà il centro della città di Napoli. Un coordinamento regionale che riunisce anche le liste dei disoccupati e molte realtà lavorative che sta occupando gli spazi antistanti il palazzo della regione per attirare l’attenzione sul problema della […]

E’ iniziata la campagna in difesa della casa delle donne Lucha y Siesta. La casa delle donne Lucha y Siesta, in Via Lucio Sestio 10, occupata l’8 marzo del 2008, per ospitare l’esperienza di molte donne rischia di essere sgomberata in nome di una logica sconsiderata che ha perso di vista la centralità del bene […]

Per domani, sabato 18 Febbraio a Bussoleno è stata organizzata una giornata di festa popolare per gli arrestati del movimento notav. Il popolo valsusino pensa infatti che sia il modo migliore per dimostrare la vicinanza a tutti i notav reclusi o confinati da obblighi di dimora o domiciliari. Dal pomeriggio di sabato 18 fino a […]

Il Piemonte copia la Lombardia di Formigoni e propone un contributo di 250 euro al mese dal terzo mese di gravidanza al diciottesimo mese di vita del bambino. Se la somma dovesse essere quella ipotizzata diventerebbe una cifra piuttosto importante: seimila euro. L’emendamento alla legge finanziaria regionale che porta la firma di Gianluca Vignale della […]

Pistoia 5 febbraio 2012 Terminato l’isolamento, ho raggiunto la condizione di potervi ringraziare della Solidarietà. Sapevo che il Miovimento è unito e forte, non ho mai dubitato di essere solo, di essere abbandonato. frequento la Valle che Resiste da anni. Nella loro occupazione del territorio ci sta anche quel metro quadrato che mi unisce alla […]

Oggi si è aperto a Susa, il processo contro tre antinuclearisti, che il 7 febbraio del 2011, manifestarono davanti alla stazione di Condove-Chiusa San Michele contro il passaggio di un treno contenente scorie radioattive e diretto in Francia. Il processo è stato rimandato all’11 luglio. Ricordiamo in breve la vicenda. Il treno era il primo di […]

I pesanti tagli imposti alla popolazione grecia non bastano alla Ue, e così gli aiuti alla Grecia, che fino a ieri sembravano a portata di mano, oggi tornano ad allontanarsi. L’Eurogruppo che doveva tenersi oggi è stato trasformato in una conference call tra gli Stati membri, in preparazione della nuova riunione già fissata per il […]


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST