Informazione
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Dalla scorsa primavera oltre 22mila persone che sono arrivate in Italia fuggendo dalla Libia bombardata dalla NATO sono “posteggiate” in migliaia di piccoli centri di accoglienza sparsi per tutto il paese. Una situazione che il Governo Berlusconi aveva archiviato sotto il nome di “emergenza nord-africa” e di cui aveva delegato la gestione alla Protezione Civile. […]
In seguito agli scontri in occasione dell’apertura di Casa Pound a Cuneo il prossimo 25 gennaio ci sarà il processo di primo grado nei confronti di 21 antifascisti; in solidarietà con loro, contro il fascismo ed il razzismo sabato 21 gennaio la Cuneo antifascista torna in piazza. Ne abbiamo parlato con un compagno di Cuneo […]
Non si ferma la lotta degli operai delle cooperative che gestiscono la logistica alla Esselunga di Pioltello. Nonostante la dura repressione – ormai trenta lavoratori tra cui tutti i 24 delegati sindacali – sono stati licenziati continua giorno e notte il presidio davanti ai cancelli.
Domenica c’è stato un nuovo sciopero che è riuscito a bloccare completamente l’attività nei capannoni del polo logistico.
Avvisati per tempo dell’anticipazione alle ore 18 del normale turno di lavoro previsto per le 24, decine di operai di altre cooperative e di compagni si sono piazzati davanti ai cancelli fin dalle 16,30.
C’erano oltre 200 persone, comprese decine di operai chiamati in turno di lavoro che si fermavano davanti al picchetto senza intenzione di forzarlo per entrare al lavoro. I crumiri erano solo cinque.
Il capo del servizio di sicurezza dell’Esselunga, Cupillo, ex-consigliere dell’Italia dei Valori di Pioltello chiama la polizia che viene dirottata a Pioltello direttamente dallo stadio di S.Siro dove si stava per svolgere il derby.
Dopo due ore e mezza di fronteggiamento, assemblee comizi e capannelli, tutti gli operai del turno delle 18 decidono di andarsene a casa.
Il lavoro riprende solo dopo lo scioglimento del picchetto intorno alle 22,30
Ne abbiamo parlato con Maurizio Fratus che fa parte del gruppo di solidali che sostengono attivamente la lotta di Pioltello, che, ha sottolineato il ruolo della CGIL, che non ha speso una parola per i licenziati ma si propone come mediatrice di un conflitto che ha sempre disertato.
Oggi centinaia di siti hanno dato vita ad uno sciopero contro il Sopa, l’acronimo significa Stop Online Piracy Act e indica una legge che il congresso statunitense sta approvando.
Questa legge, qualora venisse approvata, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti.
La legge consentirebbe inoltre al Dipartimento di Giustizia statunitense e ai titolari di copyright di procedere legalmente contro i siti web accusati di diffondere o facilitare le infrazioni del diritto d’autore. A seconda del richiedente, le sanzioni potrebbero includere il divieto ai network pubblicitari o ai siti di gestione dei pagamenti d’intrattenere rapporti d’affari con il sito accusato delle infrazioni, il divieto ai motori di ricerca di mantenere attivi link verso il sito in questione e la richiesta agli Internet Service Provider di bloccare l’accesso al sito web.
La legge, qualora approvata, renderebbe lo streaming di contenuti vincolati da copyright un reato.
Ne abbiamo parlato con un mediattivista di Reggio Emilia, Lorenzo Coniglione:
La liberalizzazione della licenza dei taxisti – ma più in generale le misure contro edicolanti, benzinai, piccoli esercenti, ambulanti, le stesse “libere professioni” ecc. – in cosa consistono? In due cose. Primo, un’espropriazione secca di reddito da liberare verso grande distribuzione, grandi studi professionali e finanziarie. Parte del salario “autoprodotto” dai padroncini che diventa profitto […]
Diretta telefonica con il noto economista Christian Marazzi, per ragionare insieme sul declassamento di mezza europa da parte dell’agenzia di rating Standard&Poor’s. In particolare abbiamo posto l’attenzione sul carattere performante e sulle concentrazioni di potere che si celano dietro a quelle che vengono presentate come mere valutazione di questi fantomatici “mercati”, Valutazioni che presto colpiranno […]
Abbiamo raggiunto al telefono Pietro Cingolani, antropologo e ricercatore che si occupa di migrazioni, in particolare per ciò che concerne i flussi dalla Romania. Abbiamo analizzato l’esplosione da subito piuttosto violenta delle contestazioni in molte città della Romania. A infiammare la protesta è stato un progetto controverso di riforma sanitaria che ha provocato le dimissioni […]
Sicilia. La protesta contro l’aumento del gasolio, animata inizialmente dagli agricoltori, si è estesa agli autotrasportatori, ai pescatori ed ha infine travalicato queste categorie, catalizzando il disagio di tanti lavoratori, disoccupati, precari stritolati dalla crisi.
Un movimento popolare che sta bloccando le strade in tutta la Sicilia, un movimento dalle molte anime, che la destra più estrema in alcune località come Catania ha provato a cavalcare, ma che travalica ogni istanza di rappresentanza politica. A Ragusa centinaia di persone hanno riconsegnato le schede elettolali, annunciando che non avrebbero partecipato alle elezioni. L’MPA, il partito del governatore Lombardo, un partito che raccoglie istanze di carattere autonomista in un calderone i cui protagonisti sono ancora i vecchi politici della grande “balena bianca” democristiana di Sicilia, è in chiara difficoltà. In alcune località l’MPA, che governa la Sicilia con l’appoggio del Partito Democratico, sostiene e tenta di orientare la lotta, in altre, come Ragusa, si tiene ai margini, dando indicazione ai propri iscritti di non partecipare ai blocchi.
In Sicilia i movimenti di opposizione sociale sono divisi sull’opportunità di sostenere un movimento che alcuni ritengono ambiguo, altri invece vi colgono le potenzialità di critica sociale più ampia.
Ne abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, sindacalista, ferroviere, anarchico ragusano.
Vi proponiamo la diretta fatta con lui come primo contributo di informazione e riflessione sul movimento dei forconi.
Un’analisi dello scenario mediorientale alla luce delle crisi per l’intervento statunitense nello stretto di Hormuz.
Ne abbiamo parlato con Elvio Arancio della redazione di Infopal
La storia dei Rom è una storia di discriminazione quotidiana e persecuzione razzista; tutt’oggi pregiudizi e stereotipi di stampo razzista sono diffusi in tutta Europa in conseguenza a credenze popolari persistenti e, spesso, avvallate dai mezzi di comunicazione di massa, che contribuiscono ad aggravare la discriminazione nei confronti dei Rom. Ne abbiamo parlato con riccardo […]
Giovedì 12 gennaio – ore 10 aula 55 – si terrà il processo a due anarchici accusati di aver scritto sui muri della sede della Croce Rossa in via Bologna “CRI complice dei pestaggi al CIE. Rompere le gabbie!”.
Un occasione per fare il punto sui CIE e chi ci lucra, dopo un anno di “emergenze” costruite per poter meglio modellare un dispositivo securitario, che ormai da molti anni punta sul disciplinamento del lavoro migrante, come grimaldello di una politica che mira a eliminare ogni tutela per tutti i lavoratori, immigrati o “indigeni”.
Ultimo atto del pacchetto sicurezza voluto da Maroni nel 2009, la “tassa di soggiorno”, che dal prossimo primo febbraio tutti coloro che fanno richiesta del permesso dovranno versare allo Stato, che la userà per espellere i “senza carte”. Un meccanismo razzista che è il degno suggello della politica del ministro leghista.
I CIE, i Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati, sono le galere che lo Stato italiano riserva a quelli che non servono più. Sono posti dove finisci per quello che sei, non per quello che fai. Come nei lager nazisti. Raccontano che nei CIE stanno i delinquenti, ma mentono sapendo di mentire. Nei CIE rinchiudono chi ha perso il lavoro e, quindi, anche le carte, oppure chi un lavoro a posto con i libretti non l’ha mai avuto e quindi nemmeno le carte in regola.
Ne abbiamo parlato con Marco Rovelli, autore di “Lager italiani”
L’incendio di due giorni fa ad una fabbrica per il riciclo della carta ad Andezeno in provincia di Torino poteva essere una nuova Thyssen: quattro operai sono rimasti feriti. Due di essi hanno riportato lesioni gravi. Lesioni colpose e omissioni di cautele infortunistiche sono i due reati ipotizzati dal pm Guariniello, che questa mattina ha disposto […]