crisi

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Secondo uno studio della CGIL diffuso ieri dalla Stampa la disoccupazione cresce a ritmi vertigininosi. Sarebbero almeno 9 milioni i senza lavoro, i precari, gli apprendisti di nulla. A sinistra c’è chi continua a sostenere una prospettiva neo-welfarista e chi la ritiene ormai impraticabile. Resta il fatto che il compromesso socialdemocratico è possibile solo quando […]

Ultimo dei tre giorni di sciopero indetti dalle associazioni studentesche dei medi e seguit a ruota da genitori e insegnanti. La rabbia generale è diretta contro le politiche di austherity per la scuola pubblica: un requiem nemmeno tanto lento. In due anni i tagli dovrebbero quantificarsi in un – 21% per il 2013  e un […]

Torino per ora resta in piedi. Se abbiamo sinora evitato il commissariamento però, lo dobbiamo più alla tutela del San Paolo Imi e dei suoi uomini prestati al governo, Corrado Passera in testa, che non per i conti in regola. Mentre le commissioni di vigilanza denunciano una situazione di appalti irregolari, affidati senza alcuna gara […]

Lo sciopero generale indetto dai sindacati in Grecia ha visto una partecipazione di massa. Atene è stata teatro di manifestazioni e duri scontri tra la polizia e manifestanti. La giornata in particolare è stata scandita dai tentativi di gruppi di manifestanti di forzare i blocchi della polizia che volevano costringere il percorso del corteo per […]

La crisi finanziaria nella lettura del gruppo creatosi intorno alla rivista Krisis e alla figura carismatica di Robert Kurtz è crisi irreversibile e consustanziale alla natura stessa del Capitale. Presto o tardi porterà con sè anche in Europa e negli USA importanti fenomeni di svalutazione monetaria (già piuttosto evidenti per esempio in Cina) imponendo nei […]

La crisi dell’euro, le convulsioni all’interno dell’Unione Europea, le pressioni degli organismi di governance mondiale, vanno compresi e smontati pezzo a pezzo per cogliere l’intima trama di vicende narrate dai media come una sorta di telenovela a puntate tutte uguali.
Quello che stiamo attraversando è un vero salto di paradigma, che – nei fatti- ha già mutato il volto del capitalismo e sta ridefinendo il ruolo degli stati nazionali.

Viviamo un passaggio di epoca in tempo reale, questa condizione viene solitamente chiamata globalizzazione: il suo dio è la moneta, il suo rito è la legge di mercato, i suoi sacerdoti sono le élite statuali, i suoi guardiani sono gli eserciti e le polizie in ogni dove, i suoi strateghi sono gli operatori bancari e della teocrazia finanziaria, i suoi sudditi sono i cosiddetti popoli sovrani, i suoi cantori sono gli intellettuali (giornalisti inclusi) decerebrati senza spina dorsale, le sue favole sono i regimi di democrazia rappresentativa, la sua ideologia egemonica è la comunicazione virtuale.

L’accelerazione verso una progressiva e potente spinta alla delocalizzazione di qualsiasi asse produttivo e riproduttivo – dall’alimentazione ai farmaci, dalla forza-lavoro al sapere diffuso, dall’economia reale della produzione e della distribuzione al consumo di massa e parcellizzato al tempo stesso – ha spiazzato un assetto della politica che per secoli si è articolato sull’istanza nazionale. Il che non implica un’automatica cessazione di funzione dello stato, uno Stato che ridimensionando gli ammortizzatori sociali si ritrova oggi snello e in forma per rafforzare ulteriormente le sue funzioni vitali: quelle di ordine pubblico, attraverso il duplice ricatto della fabbricazione del nemico interno e del nemico esterno.

I meccanismi della globalizzazione obbligano lo stato nazionale a dismettere parte della propria sovranità politica ed economica che viene sussunta su scala sovranazionale attraverso dispositivi di governance (Fmi, Bce, Nato, etc).

Lo spazio della politica si riduce drasticamente, a favore della gestione, dell’amministrazione, della governance si restringe sino a richiedere l’esautorazione delle stesse forme della democrazia parlamentare: i luoghi collettivi scompaiono a vantaggio di organi monocratici della decisione politica. L’autoritarismo leaderista e individualista si afferma nelle sfere più disparate, incentivato tanto da procedure elettorali segnate dal marketing politico, quanto da spostamenti significativi della deliberazione politica vera e propria in capo a singoli individui e non più ad assisi parlamentari.

Parlare pertanto di crisi in questi tempi è riduttivo, giacché l’ossatura del dominio sta conoscendo una immensa ridislocazione a livello globale, con la ridefinizione di egemonie planetarie, che hanno segnato gli ultimi due secoli. Emergono nuove potenze globali che cercano di scalzare dal trono quelle vecchie.
L’assedio all’Europa dell’euro e, più in generale, all’Occidente da parte della teocrazia finanziaria che usa il declassamento delle aziende-stati e lo spread-totemico per imporre il terrore di un dio senza misericordia, delineano una guerra guerreggiata sia a colpi di missili telecomandati da satelliti geostazionari, sia a colpi di brokeraggio borsistico.

L’Italia è stretta in questo fuoco, scivolando lentamente ma forse inesorabilmente verso una condizione di impoverimento, tra crescenti convulsioni.
Qualsiasi governo non può che tentare di governare una obiettiva riduzione di sovranità, per cercare di mantenere il proprio ruolo. Non potrebbe comunque fare altrimenti perché la gerarchia globale è l’orizzonte necessario alla propria sopravvivenza come elite di governo. Dall’altro, coloro che subiscono gli effetti della convulsione, che si traducono letteralmente in politiche omicide, si ritrovano affamati e privati di risorse: dalla precarietà esistenziale come forma-di-vita stabile e permanente all’erosione di redditi, dalla devastazione ambientale al parossismo consumistico in materia energetica, dal controllo tecnologico di ogni aspetto della vita pubblica e privata alla mercificazione e umiliazione di uomini e, soprattutto, donne, dalla macro-violenza proveniente dall’alto delle istituzioni alla micro-violenza mimata che si scatena irrefrenabile.

Ne abbiamo discusso con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.

Il no profit colpisce ancora. In questo caso è la CSEA, consorzio per lo sviluppo dell’elettronica e dell’automazione, che gestiva corsi per conto dell’ente pubblico. I suoi 280 lavoratori e lavoratrici docenti e non docenti attualmente sono in cassa integrazione e da 4 mesi senza stipendio. E’ un vicenda complessa e non del tutto chiara […]

Interventi della giornata di oggi…dopo la partecipata assemblea di ieri a Bussoleno il movimento No Tav rilancia nuove giornate di lotte, leggete il programma degli appuntamenti organizzati per oggi e domani  …   Ore 19.55… Conclusione della grande mobilitazione odierna di Roma.. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/03-03-2012-19h-51m-57s-ROMA_fabrizio.mp3|titles=notav_3marzo_1955_roma] Scarica il file Ore 19.10…  Aggiornamento da Asti.. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/03-03-2012-19h-11m-43s-ASTI_andrea.mp3|titles=notav_3marzo_asti] Scarica il file Ore 19.05… Udine, aggiornamenti.. […]

Il dibattito politico-economico del week-end ha evocato a più riprese il rischio di un fallimento dell’Euro come moneta unica.  Ieri il rapporto dell’Osce parlava di recessione per l’Italia nel 2012 (e rischio più generale per l’Europa) mentre un rapporto dell’agenzia di valutazione Moody’s avvisava di rischi di fallimenti multipli per l’Europa nei prossimi mesi. Ne […]


Radio Blackout 105.25

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