L’informazione di Blackout

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Ieri presso la libreria Feltrinelli s’è tenuta la presentazione di un libro interessante. Un’inchiesta giornalistica, eseguita con metodo originale, che cerca di far luce su quale sia la natura dei poteri forti che comandano nella nostra città. Il quadro che ne emerge è piuttosto interessante. Un singolare intreccio di cementificatori e immobiliaristi di professione, banche, […]

Arriva al terzo grado il processo sui fatti di Genova 2001. Sappiamo che i protagonisti istituzionali di quei giorni sono stati in larga misura premiati con avanzamenti di carriera, ultimo De Gennaro che si è beccato il sottosegretariato alla presidenza del Consiglio con delega all’Intelligence, mentre dieci manifestanti, il 13 luglio, rischiano di diventare il […]

Con una procedura d’urgenza parte ai primi di luglio il processo contro i 46 attivisti No Tav colpiti il 26 gennaio scorso da diversi provvedimenti restrittivitra cui ben 25 misure cautelari in carcere; inizio luglio per l’udienza preliminare.Per evitare la scadenza dei termini per la custodia cautelare il tribunale ha dunque fissato l’udienza preliminare per […]

Con il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli per modificare la legge 180, e approvato in commissione sanità alla Camera, sono previsti trattamenti sanitari (psichiatrici) “necessari” TSN, prolungati e attuati contro la volontà del cittadino in apposite strutture. Se verrà tradotto in legge riapre la buia stagione dei manicomi. I manicomi sono stati aboliti, proprio […]

Tra gli operatori sociali si diffondono le buone pratiche, dopo lo sciopero di sole poche settimane fa degli operatori sociali non dormienti di Torino supportato dalla CUB oggi a Napoli si bissa con gli operatori sociali di Napoli e i COBAS del capoluogo campano. Ascolta la diretta dal concentramento della manifestazione con Piero del collettivo […]

Prendendo spunto dall’articolo uscito pochi giorni fa su uninomade.org “Oltre il giardino – L’esperienza di Macao e il lavoro creativo” a firma Cristina Morini, alcune valutazioni sulla capacità di eccedere alla propria dimensione di “artisti” del progetto M^C^O e della nouvelle vague delle occupazioni dei lavoratori creativi. Ne abbiamo parlato con Cristina Morini compagna e […]

Gli abitanti di Riano Flaminio si oppongono fermamente alla costruzione nel loro territorio di una nuova mega discarica per i rifiuti di Roma.
A Quadro Alto, da quattro mesi c’è un presidio permanente contro la discarica. Un presidio simile a quelli della Val Susa con sala per le assemblee, giochi per i bimbi, cibo conviso, convivialità e persino le aiuole fiorite.
La notizia più temuta è arrivata il 4 giugno. Il neo nominato prefetto Sottile ha deciso di utilizzare il sito di Pian dell’Olmo come discarica “temporanea” per la città di Roma.
Gli abitanti di Riano e i solidali della zona sono scesi in strada, occupando sin da lunedì la Tiberina, ma continuando a presidiare le entrate di Pian dell’Olmo e di Quadro Alto.
Il primo giorno, oltre alla polizia si sono presentati una trentina di fascisti di Casa Pound, ma, nonostante la casacca ecologista, sono stati con fermezza invitati a stare lontani dal presidio.
Nonostante gli studi del CNR sull’impatto ambientale abbiano evidenziato che Pian dell’Olmo e Quadro Alto sono del tutto inadatti per una discarica, perché il terreno – siamo in una zona di cave di tufo – è poroso e la zona facilmente alluvionabile.
Poco importa a chi – senza aver neppure tentato l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti – si accinge a fare l’ennesimo affare sulla pelle dei cittadini. In ballo c’è la privatizzazione dell’AMA, sullo sfondo dello scontro di interessi tra PD e PDL.
In mezzo, tra l’ennesimo business devastante e i politici che si spartiscono la torta, c’è la gente di Riano, decisa a resistere all’imposizione violenta di scelte fatte sulla loro pelle.

Ne abbiamo parlato con Marco, un compagno del presidio di Quadro Alto.

In Emilia, tutti i capannoni industriali delle zone terremotate, sono stati dichiarati inagibili. Si tratta di prefabbricati, molti dei quali non hanno retto alle scosse uccidendo chi ci lavorava. Una strage evitabile, ma la fame di profitto, costi quel che costi a chi lavora, è senza freni. Ha fatto scalpore la notizia dell’imprenditore carpigiano che ha fatto firmare ai propri dipendenti una moratoria che lo libera da ogni responsabilità in caso di nuove scosse. Della serie: o rischi la vita o resti senza lavoro.
In tutta la bassa il ricatto occupazionale è forte. Molti imprenditori potrebbero decidere di delocalizzare, specie le produzioni delle industrie nano tecnologiche, che sono legate a grossi gruppi multinazionali, che certo non hanno alcun problema a spostare altrove il loro business.

Nelle tendopoli lentamente si allarga il controllo della protezione civile, che le trasforma in campi militarizzati, con check in ossessivi agli ingressi, coprifuoco notturno, strutture a panopticon.
Particolarmente grave è la situazione a Rolo, nella tendopoli sono ospitati soprattutto immigrati, dove l’unico compito che la protezione civile ha assolto con straordinaria diligenza è la caccia ai lavoratori senza documenti. In compenso al momento della visita dei compagni alla tendopoli, per 200 persone c’era un solo gabinetto.

Diversamente dall’Aquila la zona terremotata è molto ampia e la protezione civile non riesce a stringere nella propria morsa tutta la popolazione. In molti paesi resistono le tendopoli autogestite nei parchi cittadini o i piccoli insediamenti di tende nei giardini delle case.
In queste zone si sta costruendo una rete di aiuti autogestiti, guardata con molta simpatia dalla gente, che dichiara aperta diffidenza verso la protezione civile.

Ne abbiamo parlato con un compagno, Simone, impegnato nella solidarietà dal basso

La Indesit ha prima annunciato di voler chiudere la fabbrica di None, poi ha chiesto ai 400 dipendenti di produrre lavastoviglie anche di venerdì, dopo due anni di cassa integrazione a rotazione che prevedeva di lavorare soltanto da lunedì a giovedì. Una provocazione, secondo le tute blu torinesi. Che hanno reagito inasprendo la lotta: nessuno […]

In Quebec é in atto da tre mesi un conflitto che oppone studenti, ma ormai anche genitori, professori, disoccupati, lavoratori, e governo regionale. Mentre i mass media si  ingolosiscono per qualunque fenomeno assimilabile a brand quali “occupy” o “indignados”, la lotta degli studenti di Montreal, che ha portato in piazza centinai di migliaia di persone e […]

Una vicenda inquietante che getta una luce ancor più sinistra sui criteri di valutazione con cui operatori e magistrati di sorveglianza valutano l’accesso dei detenuti ai benefici previsti dalla legge. Si giudicano “immorali” le opinioni del detenuto, gli si dice chiaramente che il “giusto” atteggiamento è il cieco adempimento di qualunque richiesta provenga dalla direzione […]

Mentre i media occidentali ci bombardano sulla natura sanguinaria del regime di Bashar Al-Assad, emergono le prime clamorose smentite sulle responsabilità delle violenze e la vera identità di morti che vengono spacciati come vittime del regime che si coprono poi appartenenti alla minoranza alawita, coccolatissima dal regime Proprio in questi giorni giunge anche in Italia […]


Radio Blackout 105.25

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