Informazione

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Da mesi oramai l’amministrazione Caldoro e il commissario straordinario Vardè hanno decretato la distruzione dell’area verde del Castagnaro, tra i comuni di Pozzuoli e Quarto, designando la collocazione di una nuova discarica. Contemporaneamente questi continuano a riempirsi la bocca di false promesse, cercando di far scemare l’attenzione della popolazione. Ciò ha comportato l’esasperazione e la […]

L’attentato alla scuola di Brindisi che ha portato alla morte di una ragazza di sedici anni è stata l’occasione per il dispositivo mass-mediatico di rivelare quanta pochezza, asservimento, impreparazione si celino sotto la presunta professionalità delle testate giornalistiche e dei programmi informativi. Quando ancora non erano stati compiuti i primi sopralluoghi, né raccolti i primi indizi, […]

Giorni e notti di scontri in Libano. Dopo una settimana, le tensioni sfociate in scontri armati che avevano contrapposto la minoranza sciita degli alawiti (cui appartiene il presidente siriano Bashir al-Assad) alla moggioranza sunnita, nella città di Tripoli, hanno raggiunto la capitale Beirut. Questa volta il conflitto ha assunto connotati marcatamente politici, concretizzandosi in scontri […]

Lunedì pomeriggio circa duecento tra genitori ed educatrici (di ruolo e non) hanno occupato l’asilo comunale di via Giulio a Torino per quattro ore. Come è noto la gestione didattica di nove nidi finirà nella pancia delle cooperative torinesi. I genitori sono da lunedì protagonisti di una lotta che li porta a difendere il futuro […]

Pubblichiamo l’ultimo contributo giunto alla mail informazione@radioblackout.org sulla riforma del lavoro   L’ASPI, LA NUOVA INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE L’Assicurazione sociale per l’impiego (AspI) è il nuovo ammortizzatore sociale. Parte subito, ma la piena applicazione sarà solo dal 2017, e fino ad allora funzioneranno ancora le diverse tipologie di cassa integrazione e la mobilità. Sarà finanziata […]

Il no profit colpisce ancora. In questo caso è la CSEA, consorzio per lo sviluppo dell’elettronica e dell’automazione, che gestiva corsi per conto dell’ente pubblico. I suoi 280 lavoratori e lavoratrici docenti e non docenti attualmente sono in cassa integrazione e da 4 mesi senza stipendio. E’ un vicenda complessa e non del tutto chiara […]

Si è appena concluso il vertice NATO di Chicago. I ministri della guerra dei paesi dell’Alleanza hanno discusso dell’agenda dell’Alleanza Atlantica, sempre più candidata al ruolo di gendarme mondiale, con o senza l’egida delle Nazioni Unite. In questa prospettiva la NATO si dà una forma flessibile, multipolare, elastica, a rete, per intervenire mobilitando anche gli eserciti di Paesi che all’Alleanza strettamente intesa non hanno mai aderito, dall’Asia Centrale al Nord Africa, passando per l’Europa dell’Est.
Sempre meno un’alleanza che rappresenta un blocco di nazioni, sempre più la tutrice dell’ordine globale nel 21esimo secolo.
Un’alleanza che sembra corrispondere totalmente alle esigenze della Casa Bianca: condividere costi e responsabilità, ottimizzando i benefici.
Si lancia così la parola d’ordine di “smart defense” con oltre 20 progetti multinazionali.
Su questo ombrello “smart” e multipolare, veglierà lo scudo anti missilistico che – si apprende da Chicago – entro il 2015 sarà in grado di difendere i Paesi e le popolazioni dei 28 alleati dalla minaccia crescente di testate di vicini considerati ostili.
In epoca di crisi a Chicago hanno discusso di come fare la guerra spendendo meno, anche se l’ammiraglio Di Paola, il “tecnico” preposto alla Difesa nel governo Monti ha chiarito senza mezzi termini che prima vengono le esigenze della “sicurezza” poi si può parlare di spesa.
Per quanto riguarda il nostro paese la novità più importante riguarda la base di Sigonella, dove verranno collocati cinque droni e altri 600 militari.
A Chigaco hanno discusso anche di Afganistan, confermando il ritiro delle truppe per il 2012, un ritiro che sancisce la sconfitta degli Stati Uniti e dei loro alleati nel paese asiatico, nonostante 11 anni di guerra e occupazione militare feroce, tra torture, detenzioni extragiudiziali, terrorismo sistematico tra la popolazione.

Mentre era in corso il vertice migliaia di attivisti hanno manifestato a Chicago. Al termine della manifestazione la polizia ha caricato gli attivisti che rifiutavano di allontanarsi. Numerosi i feriti, 47 gli arresti.

Del vertice NATO, della guerra in Afganistan, delle nuove strategie di difesa abbiamo parlato con Stefano del Comitato contro Aviano 2000.

Lunedì 21 maggio hanno scioperato le lavoratrici dei nidi comunali. 300 precarie verranno licenziate a giugno, a settembre 9 nidi saranno affidati cooperative.
Nel pomeriggio si sono dati appuntamento davanti al comune per un presidio.
La scelta di ridurre la spesa pubblica ai danni dei servizi che garantiscono una migliore qualità della vita la dice lunga sulla continuità della giunta Fassino con quelle che l’hanno preceduta. Si continua a puntare su grandi eventi e grandi opere a discapito di scuole, ospedali, trasporto pubblico.
I lavoratori della scuola e dei servizi sociali avevano manifestato già sabato davanti alla GAM, che ospitava un convegno del PD sulla scuola. Dopo una lunga trattativa – e qualche spinta con la polizia – ottengono di essere ricevuti dal sottosegretario all’istruzione.
Quando entrano per l’incontro scoprono che Rossi e Fassino se la sono svignata da una porta secondaria.
Ne abbiamo parlato con Stefano della Cub

                In Siria, il piano di pace proposto da Kofi Annan e accettato dal regime, vacilla, in balìa dei venti di guerra che premono per una svolta militare. Secondo un’inchiesta del Washington post, i paesi del Golfo stanno fornendo ai ribelli una quantità di armi sempre maggiore, sia […]

Giorgio, uno dei No tav arrestati il 26 gennaio scorso, dopo una breve permanenza al carcere delle Vallette di Torino, è stato presto trasferito nel carcere speciale di Saluzzo,nella sezione isolamento. Molti dei detenuti nella sezione isolamento si trovano in quella condizione per piccoli reati, e poichè la presunta sezione indagati non c’è nel carcere […]

Alina ha 32 anni quando muore nel commissariato di polizia di Opicina a Trieste.
Tre giorni prima era stata prelevata da una volante della questura all’uscita dal carcere, dove aveva trascorso gli ultimi nove mesi, per una condanna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alina non era una passeur prezzolata ma una persona solidale con altri immigrati come lei.
Alina non era in stato di fermo né di arresto: è stata quindi detenuta illegalmente.
Decide di uccidersi. La sua agonia durerà 40 minuti sotto gli occhi delle telecamere della questura, ma l’agente di guardia non trova un minuto per dare un’occhiata. Un suicidio “assistito”.
L’inchiesta per la morte di Alina scoperchia un vaso di pandora, che dimostra che le detenzioni illegali sono una pratica diffusa nella questura triestina.
I migranti sono sistematicamente sequestrati in previsione della loro espulsione.
Carlo Baffi, dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura di Trieste, è attualmente indagato per sequestro di persona e omicidio colposo.
Forse non è un caso se nella perquisizione disposta dal Pm, nell’ufficio e nella abitazione di Carlo Baffi, vengono trovati e sequestrati libri nazisti e fascisti, libri di difesa della razza e “come riconoscere il giudeo”, poster del duce e simboli nazifascisti.
Baffi aveva messo nel suo ufficio, sotto gli occhi di tutti i suoi colleghi, la targhetta “Ufficio Epurazione” con l’effige di Mussolini.
Oltre ad Alina Bonar Diachuk altre 49 persone sono sequestrate allo stesso modo, i fascicoli sono stati sequestrati nell’ufficio di Baffi e adesso si stanno facendo le ricostruzioni necessarie.
Oltre duecento persone hanno partecipato al presidio sotto la Questura di Trieste svoltosi mercoledì 16 maggio.
Ne abbiamo parlato con un compagno di Trieste, Federico, che ha messo in rilievo come la pressione sulle istituzioni possa ridurre la violenza e gli abusi sistematici della polizia nei confronti dei migranti, ma, senza l’eliminazione di frontiere e leggi razziste, difficilmente ci sarà una reale inversione di tendenza.

La Eu-Navfor Somalia-operazione Atalanta è una missione diplomatico-militare dell’Unione europea contro la pirateria marittima lungo le coste del Corno d’Africa. La missione è iniziata nel dicembre 2008. Le navi, che variano da 4 a13 e possono contare anche su un supporto aereo, operano in una zona che comprende il Golfo di Aden, il Corno d’Africa e l’Oceano Indiano fino alle Isole Seychelles.
Il 15 maggio, per la prima volta dall’inizio di Atalanta gli elicotteri della Navfor hanno bombardato le basi dei pirati sulla costa somala.
Secondo alcuni testimoni locali sarebbero state bombardate cinque imbarcazioni ormeggiate nei pressi di Hardhere.
La missione Atalanta era stata estesa lo scorso marzo fino al 2014, autorizzando la possibilità di colpire sulla terraferma le imbarcazioni e gli equipaggiamenti dei pirati.
Nella stessa zona opera una analoga missione della NATO, le cui funzioni parrebbero sovrapporsi. Con ogni probabilità è in corso nell’area una lotta per il controllo della zona, che, oggi come negli anni ‘80 vede in prima fila Stati Uniti ed Italia. Non a caso l’Italia presto assumerà il comando della missione Atalanta.

Sulle reali poste in gioco di quest’operazione abbiamo parlato con Marco, autore di numerosi articoli sul tema della pirateria.


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